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lunedì 3 novembre 2008

Il 30 Ottobre del 1910, 98 anni fa, moriva Jean Henry Dunant, fondatore della Croce Rossa.


La battaglia di Solferino e la nascita della Croce Rossa

Fa parte di una storia che piano piano ha perduto il suo fascino la battaglia di Solferino. L'unità d'Italia ardentemente voluta, centocinquanta anni fa, è sempre meno un fatto da rievocare. Eppure furono molti i soldati dell'esercito franco-sardo che per questa causa persero la vita combattendo contro l'esercito austriaco, il 24 giugno del 1859, durante la Seconda Guerra d'Indipendenza. Insieme alla battaglia di San Martino, quella di Solferino fu la più grande battaglia dopo quella di Lipsia del 1813, impegnando più di 200.000 soldati.

A guidare l'esercito francese c'era Napoleone III, che affiancava Vittorio Emanuele II del Regno di Sardegna. L'esercito francese si scontrò a Solferino (a metà strada fra Mantova e Brescia) con l'esercito nemico e quello sardo presso San Martino. In questa guerra era sceso in Italia, di persona, pure Francesco Giuseppe, l'affascinante imperatore austriaco, marito di Sissi. Le battaglie di Solforino e San Martino, che furono le più sanguinose tra quelle combattute per l'indipendenza e l'unità d'Italia, videro gli eserciti fronteggiarsi per 12 - 14 ore. Numerosissime furono le perdite: 14000 austriaci morirono e 8000 vennero fatti prigionieri. I morti franco-sardi furono invece 15000 e 2000 furono i prigionieri. L'esercito franco - sardo ebbe la meglio sull'esercito austriaco, ma il campi di battaglia presentavano il triste spettacolo di una terribile carneficina, se lo svizzero Henry Dunant, giunto il giorno della battaglia, vista la situazione dei feriti e la disorganizzazione nel portare i soccorsi, rimase fortemente impressionato. Terribile era lo scenario con le decine di migliaia di feriti, abbandonati sul campo di battaglia con pochissime o inesistenti cure. Fu allora che Dunant si adoperò per organizzare un minimo attività di assistenza, che venne data mediante il trasporto dei feriti presso il Duomo di Castiglione delle Stiviere e lì, con l'aiuto della popolazione, vennero prestati soccorsi a tutti i feriti, senza riguardo alla divisa indossata, avendo come riferimento il motto "Tutti Fratelli".

Ecco come ricorda i fatti Henry Dunant nel libro, scritto e pubblicato a sue spese, Un ricordo di Solferino «Nell'Ospedale e nelle Chiese di Castiglione sono stati depositati, fianco a fianco, uomini di ogni nazione. Francesi, Austriaci, Tedeschi e Slavi, provvisoriamente confusi nel fondo delle cappelle, non hanno la forza di muoversi nello stretto spazio che occupano. Giuramenti, bestemmie che nessuna espressione può rendere. Risuonano sotto le volte dei santuari. Mi diceva qualcuno di questi infelici "Ci abbandonano, ci lasciano morire miseramente, eppure noi ci siamo battuti bene!". (Henri Dunant da Un souvenir da Solferino)»

Henry Dunant fu iniziato alla Massoneria nella Loggia Cordialità di Ginevra.
Henry Dunant fondò la Croce Rossa Internazionale. L'esperienza di Solferino lo aveva segnato profondamente, tanto che egli si adoperò per diffondere la testimonianza di quanto aveva visto e per organizzare un'istituzione internazionale neutrale, atta a prestare i dovuti soccorsi in tempo di guerra. Per la sua attività e per le sue idee Dunant venne insignito del primo Premio Nobel per la Pace nel 1901.