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lunedì 22 ottobre 2012

Il Concilio Vaticano II, un patrimonio comune per cattolici e laici


Concilio Vaticano II'Il Concilio Vaticano II ha insegnato ai credenti il valore del dialogo come metodo che rende possibile l'incontro tra gli uomini, al di là di ogni credo o appartenenza; a sentirsi parte di una comunità in movimento. A noi laici, ha insegnato a riconoscere l'umanità della Chiesa. Dopo cinquanta anni, questo messaggio di pace, di concordia e di affratellamento tra tutti gli uomini è più che mai vivo e necessario per reagire alla crisi di valori che minaccia il nostro mondo moderno'. Lo ha detto Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, ricordando l'anniversario dell'apertura dei lavori del Concilio ecumenico Vaticano II. 'Il Concilio - ha proseguito Raffi - obbligò gli uomini di Chiesa al confronto con la società nel momento in cui questa andava aprendosi alla modernità. Tra i risultati, una nuova concezione di una istituzione che rischiava di restare chiusa nella torre d'avorio della dottrina e che invece decise di aprire le porte agli uomini. Spiace dover constatare oggi che questa grande spinta verso una visione più umana della Chiesa sia stata poi sostituita da un arroccamento dogmatico, da un atteggiamento di chiusura aprioristica', ha sottolineato il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani. 'La Massoneria, ormai da secoli, insegna a guardare oltre gli orizzonti dei dogmi e delle differenze - ha fatto notare Raffi - aprendo il cuore all'incontro con l'altro, con una nuova disposizione di conoscenza e rispetto. Auguriamo alla Chiesa di tornare ad aprirsi al mondo, ispirandosi proprio a quella breve e coraggiosa primavera rappresentata dal Concilio Vaticano e dall'esempio troppo spesso dimenticato di Papa Montini, e che accetti di dialogare, senza pregiudizi, con tutti gli uomini di buona volontà'.