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venerdì 11 aprile 2014

Commozione nel tempio, tremila fratelli al passaggio del supremo maglietto dal Gran Maestro Gustavo Raffi al suo successore Stefano Bisi

Gran Loggia di Rimini

GM "Quando uno si leva la corazza finisce che poi si commuove." E a commuoversi sono stati i tremila fratelli massoni che domenica mattina, 6 aprile, durante i lavori della Gran Loggia di Rimini, hanno assistito al passaggio del supremo maglietto tra il Gran Maestro Gustavo Raffi, che è stato alla guida del Grande Oriente d'Italia per 15 anni, e il suo successore, il giornalista Stefano Bisi. Una cerimonia che si è svolta alla presenza di oltre 30 delegazioni estere che hanno testimoniato a Raffi il loro riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni alla guida della massoneria italiana, un lavoro d'altissimo livello che "ha contribuito a dare lustro - hanno sottolineato i rappresentanti stranieri - alla massoneria come istituzione universale". Nel corso dei lavori rituali il Gran Maestro della Gran Loggia di Cuba, Evaristo Ruben Gutierrez Torres ha insignito Raffi del titolo di Gran Maestro onorario, il primo nella storia della libera muratoria dell'Avana. "La massoneria ha un ruolo importante da assolvere. Deve fare i conti con la mutevole contemporaneità, saperne cogliere le trasformazioni in positivo anche se intorno la burrasca della crisi globale in atto non cessa di innalzare le onde del mondo e di disorientare. Deve battersi contro ogni violenza e discriminazione deve contribuire ad accorciare le distanze sociali, a rimettere al centro l'uomo, la cultura, la conoscenza, la scuola": è questo il messaggio che Raffi, nella sua ultima allocuzione ha tenuto a inviare ai fratelli dell'Obbedienza, 23 mila in tutta Italia. Un'allocuzione, dalla quale è emerso l'identikit di una moderna massoneria operativa senza pregiudizi, schierata dalla parte delle donne e che non disdegna di guardarsi intorno, e che non mostra preclusioni nei confronti della Chiesa.