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martedì 9 dicembre 2014

Meeting internazionale Templare all'Hotel Londra, Firenze



Firenze
L'esempio storico templare è stato il punto di partenza per trattare lo spinoso argomento dell'integrazione culturale fra le molte etnie che convivono nella nostra società moderna. L'introduzione di Pascale ha ricordato progetto e pratica templare, rilanciando agli ospiti presenti la trattazione del tema nell'attualità: il conduttore Galassi ha ricordato la nostra posizione di cittadini del mondo occidentale di fronte al problema dell'integrazione; dobbiamo tener presente il nostro stile di vita che ci ha allontanato da quello disastroso in cui versa la maggioranza della popolazione mondiale; siamo dei fortunati privilegiati che non devono dimenticare il vastissimo esodo dei nostri antenati, nel secolo precedente, verso le nazioni più ricche, con la speranza di una vita almeno serena.Intreressantissimi gli interventi dei rappresentanti del Rito di York, Attinà e Busca, che evidenziano come nel Dnadel Rito e, soprattutto, della Commenda Templare vi sia un'apertura verso le altre culture che necessariamente deve tradursi nella pratica, attraverso un impegno diretto. E' poi il momento dell'antropologo Serino, che espone brevemente la tradizione sociologica dell'integrazione, mettendo in evidenza alcuni esempi (illuminanti) del passato. Ascheri, esperto di storia del diritto, affronta il tema dal suo punto di vista, terminando il suo intervento con la convinzione che una effettiva integrazione culturale sia impossibile; dello stesso avviso il Fabbri, che nella cultura islamica non ravvede la possibilità di una concreta Integrazione Le conclusioni sono state affidate al Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Stefano Bisi, il quale ha voluto sottolineare come di fronte al problema dei migranti bisogna tendere la mano, come mirabilmente ha fatto il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, e gli abitanti della piccola isola siciliana che si prodigano ed accolgono con amore fraterno e spirito caritatevole le migliaia di migranti che sfidano la morte in mare arrivando sui barconi della disperazione.