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lunedì 2 marzo 2015

"Allende massone. Il punto di vista di un profano" di J.G.Rocha esce in Italia con la prefazione del Gran Maestro Stefano Bisi

Gran Loggia 2015
Dopo la traduzione e il successo in Francia, esce anche in Italia, in collaborazione con il Servizio Biblioteca del Grande Oriente, il volume di Juan Gonzalo Rocha "Allende massone. Il punto di vista di un profano" per i tipi della Mimesis con la prefazione del Gran Maestro Stefano Bisi. Il libro, la cui pubblicazione nel nostro paese è stata voluta e realizzata dal Goi e che sarà presentato nel pomeriggio del 10 aprile a Rimini in Gran Loggia, rappresenta un contributo straordinario alla corretta comprensione di un grande statista che negli anni Settanta ha rappresentato un punto di riferimento ideale importante e unico. "Molto si è scritto negli ultimi anni sul Presidente del Cile -osserva Bisi- ma quasi mai è stato dato giusto risalto a un aspetto tutt'altro che secondario del personaggio Allende: l'appartenenza alla Massoneria del suo Paese. Eppure, al pari della vocazione medica e della fede socialista, l'intima compenetrazione ideale con l'Istituzione massonica rappresenta un dato fondante dell'esperienza umana e politica di Allende". Come sostiene l'autore, che si autodefinisce profano: "La presenza della Massoneria attraversa l'intera esistenza di Salvador Allende, dall'infanzia all'ultimo istante di vita". Ne è il filo conduttore. Allende, seguendo l'esempio del padre e del nonno, diventa libero muratore giovanissimo. Ha appena 27 anni quando nel 1935 vieni iniziato. A spingerlo è "un vivo sentimento di solidarietà verso chi soffre", scrive il Gran Maestro. Così come, aggiunge, "la scelta socialista si sostanzia di una tenace volontà di lotta contro le ingiustizie sociali e per il riscatto dei lavoratori cileni". "Dagli esordi come dirigente dell'associazionismo universitario all'ingresso in Parlamento, dall'assunzione del Ministero della sanità all'elezione a Presidente della Repubblica a capo di uno schieramento di Unità popolare comprendente tutte le componenti storiche della sinistra cilena: socialisti, comunisti, radicali, cattolici di sinistra, Allende -sottolinea Bisi- rivendicherà sempre l'intima coerenza ideale del suo impegno socialista col suo essere massone. Due aspetti distinti ma complementari di un percorso di vita ispirato all'ideale della giustizia nella libertà, sorretto dalla pulsione alla fratellanza e illuminato dalla pratica della tolleranza". Un percorso "contraddistinto dall'incessante ricerca del perfezionamento interiore del massone, dallo scrupoloso ed appassionato esercizio della professione del medico, dall'impegno di lotta per il riscatto dei diseredati e degli emarginati del socialista, dell'azione di governo per il progresso del proprio Paese dello statista; un percorso che il golpe dei generali felloni interromperà drammaticamente. L' 11 settembre 1973 Salvator Allende, maestro massone, esce dalla storia per entrare nella leggenda imperitura di coloro che hanno consacrato e, all'occorrenza, sacrificato la loro vita al bene e al progresso dell'umanità".