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sabato 16 maggio 2015

La loggia "Goethe" ha celebrato 30 anni dall'innalzamento delle sue colonne

Terni
"Più luce!". La celebre esortazione attribuita a Johann Wolfgang Goethe in punto di morte ha fatto significativamente da sfondo alla manifestazione con cui la loggia "J.W. Goethe" (1048) di Terni ha celebrato trent'anni dall'innalzamento delle sue colonne, organizzando un convegno, lo scorso 8 maggio, dal titolo: "Goethe, l'artista, l'iniziato", presso la sala blu di Palazzo Gazzoli a Terni. Alle parole di apprezzamento espresse dal sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, per il ruolo fondamentale svolto dalla Massoneria nella società umbra e per la figura di Goethe "uomo di cultura dall'allargato orizzonte europeo", hanno fatto eco quelle di Antonio Perelli, presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell'Umbria, che ha sottolineato come e quanto ci sia bisogno dell'apporto massonico in un mondo come il nostro insidiato dalle tenebre, e di Luca Castiglione, Maestro Venerabile della loggia ternana e presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili dell'Oriente di Terni, che ha sottolineato come il massone sia chiamato ad operare in prima persona nella costruzione di una società più giusta, solidale, che abbia i suoi pilastri negli ideali di libertà, fratellanza, uguaglianza, tolleranza. Nel corso dell'iniziativa, cui ha partecipato, tra gli altri, anche Massimo Curini, delegato del rettore per il Polo scientifico didattico di Terni, si è svolta una tavola rotonda, coordinata da Giovanni Amolini, presidente della Commissione Cultura del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell'Umbria, su Goethe, artista e iniziato con Bernardino Fioravanti, Grande Bibliotecario del Grande Oriente d'Italia, e Gianluca Paolucci, ricercatore dell'Università e-Campus. Nel suo intervento, il Fratello Fioravanti si è soffermato sulla strumentalizzazione dell'autore tedesco da parte di correnti ostili alla Massoneria, mostrando e commentando anche alcune vignette tratte da giornali satirici degli inizi del secolo scorso fortemente condizionate da atteggiamenti pregiudiziali. Poi ha parlato Stefano Cesaroni, soffermandosi sulla frase di Goethe "Più luce", utilizzata da Mussolini in chiave antimassonica. Da parte sua, Gianluca Paolucci, autore di uno studio, particolarmente ampio e ben documentato, sulla Ritualità massonica nella letteratura della Goethezeit edito lo scorso anno dall'Istituto italiano di studi germanici, ha analizzato l'intrinseco e fondamentale legame tra l'opera di Goethe e il percorso iniziatico massonico, a partire dal concetto di Bildung, formazione, che sta alla base del Wilhelm Meister Lehrjahre (1795) goethiano. Per l'intera durata della manifestazione, è stato operativo, a cura di Poste italiane, uno speciale annullo postale commemorativo per gli appassionati filatelici.