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lunedì 26 settembre 2016

Fuocoammare, film italiano candidato agli Oscar


Riflettori ancora più accesi su Lampedusa e il dramma dei migranti. Una tragedia a noi raccontata solo pochi giorni fa da Pietro Bartolo, medico in prima linea, che è stato ospite del Grande Oriente d’Italia al Vascello in occasione delle celebrazioni per il XX settembre e i 70 anni della Repubblica. Una realtà, quella degli sbarchi, per troppo tempo considerata solo italiana e che – grazie al cinema – diventa finalmente mondiale. Parliamo del film documentario “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi che, dopo aver vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino, è ora candidato all’Oscar per il miglior film in lingua non inglese. La cerimonia di consegna si terrà a Los Angeles domenica 26 febbraio 2017.
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Pietro Bartolo al Vascello il 17 settembre
“Fuocoammare” racconta con immagini molto forti la vita quotidiana a Lampedusa tra normalità e dramma con gli sbarchi dei migranti. Pietro Bartolo è tra i protagonisti, nella sua professione di medico che nella realtà di tutti giorni si occupa senza sosta – da 25 anni – delle prime visite a tutti i migranti che arrivano a Lampedusa e di quanti soggiornano nel centro di accoglienza.
Nel convegno realizzato al Vascello il 17 settembre Bartolo, con l’ausilio di immagini molto forti, ha commosso il pubblico. Il suo racconto degli sbarchi di Lampedusa, degli uomini, delle donne, dei bambini  in fuga dalle guerre e dalla fame, che ogni giorno il mare porta in Italia, le foto, il filmato che ha mostrato, hanno  messo  tutti di fronte ad una delle più drammatiche realtà della nostra epoca. Con crudezza e umanità. “Non chiamateli clandestini – ha detto il medico -. Sono persone che cercano una via di salvezza dagli orrori dei conflitti e della carestie. Una via di salvezza che non sempre riescono a trovare. È una umanità sofferente, che dobbiamo sapere accogliere, e alla quale dobbiamo restituire la speranza, non sottovalutando o addirittura negando le responsabilità in nome del dialogo”.