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lunedì 29 maggio 2017

San Galgano. Il 23 giugno la tradizionale tornata in abbazia



Appuntamento il 23 giugno a San Galgano per festeggiare il Solstizio d’estate nella magica atmosfera dell’Abbazia cistercense conosciuta in tutto il mondo e che ormai da anni ospita, sotto le stelle, la tradizionale tornata congiunta delle logge senesi Arbia (138), Montaperti (722), Salomone (758), Ormus (1090) e Agostino Fantastici (1472). La manifestazione, patrocinata dal Collegio Circoscrizionale della Toscana, ha raggiunto quest’anno la dodicesima edizione e i lavori si svolgeranno in grado di apprendista – dalle ore 19,30 – sotto il maglietto dello Loggia Arbia. Sarà presente il Gran Maestro Stefano Bisi. L’orazione della serata sarà tenuta da Giovanni Greco, Gran Rappresentante del Grande Oriente d’Italia, nonché direttore della rivista “Massonicamente”. La tornata rituale sarà interrotta per consentire a familiari e amici di assistere all’evento. Seguirà l’agape bianca.
Info e prenotazioni, entro il 17 giugno: sangalgano2017@gmail.com

 Abbazia di San Galgano  È dedicata a Galgano Guidotti, il cavaliere che dopo una vita dedita alla violenza e alla lussuria rinunciò alla vita mondana e diventò eremita ritirandosi in una capanna nella sommità della collina di Montesiepi. L’Abbazia sorge a valle. Iniziata verso il 1220 ma consacrata solo nel 1268, segna l’inizio dell’arte gotica in Toscana. Dopo il ‘500 il complesso andò gradatamente in rovina fino al 1924 quando fu restaurato da Gino Chierici ma solo allo scopo di rallentarne l’inarrestabile degrado: il risultato è che adesso non appare affatto come un rudere ma bensì come un’originale struttura lasciata volutamente incompiuta.Le proporzioni, i materiali, l’assenza del tetto, il rosone vuoto, il silenzio, il cielo a vista avvolgono e stordiscono. Ed è proprio la mancanza del tetto, crollato nel 1768, che esalta

La spada nella roccia nella cappella di San Galgano

l’articolazione e l’eleganza architettonica delle linee che si slanciano verso il cielo aperto come un inno alla spiritualità, accomunando in questo l’Abbazia a quelle di Melrose e di Kelso in Scozia, a quella di Cashel in Irlanda e a quella di Eldena in Germania.
Nella Rotonda di Montesiepi – costruita nel luogo dove dimorò Galgano e che sovrasta l’Abbazia – è custodita la spada che, secondo la leggenda, il cavaliere conficcò miracolosamente nella roccia come segno di addio alle armi e l’inizio di una vita morigerata: “ed essa, per virtù divina, si saldò in modo tale che né lui né altri, con qualunque sforzo, fino ad ora poterono mai estrarre”, è scritto nei verbali del processo di canonizzazione, il più antico che si conosca. Galgano morì nel 1181 e quattro anni dopo fu proclamato santo da papa Lucio III.

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