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giovedì 29 giugno 2017

La Rete


di Paolo Callari



«Così come una rete è costituita da una serie di legami, così ogni cosa in questo mondo è collegata da una serie di legami. Se qualcuno pensa che la maglia di una rete sia una cosa indipendente ed isolata, si sbaglia. Si chiama rete perché è costituita da una serie di maglie interconnesse, e ciascuna maglia ha il suo posto e la sua responsabilità in relazione alle altre maglie».
Siddhārtha Gautama



Internet costituisce un luogo nuovo, non fisico, che rappresenta un’opportunità unica nella storia umana soprattutto per chi abita i luoghi al margine, i Sud del mondo, intendendo per Sud una condizione in cui si ha l’isolamento o si è semplicemente una minoranza rispetto a qualcuno. Il sapere non è più relegato, nei centri di cultura, in luoghi felici, nei “Nord progrediti”. La competenza che ognuno noi può raggiungere è disgiunta dalla propria posizione geografica. Chiunque nel mondo, purché abbia la capacità e la possibilità di collegarsi al web, con un solo click, può ottenere nozioni ed informazioni. L’apprendimento è alla portata di chiunque, dovunque ed in maniera paritaria; anche le lingue, grazie ai traduttori in rete, non rappresentano più un limite invalicabile. Non si tratta di solo di cultura alta ed accademica, e tralascio l’arricchimento delle relazioni interpersonali di cui molti si sono giovati grazie alle chat-line, considererei per esempio la varietà di forum presenti in rete utili anche a risolvere anche aspetti spicci della vita quotidiana, come sostituire il rubinetto di casa.
Per accedere alle conoscenze o, usando un termine più roboante alla cultura, non è più necessario spostarsi e coprire una distanza fisica. Si naviga.
Per accedere alle conoscenze o, usando un termine più roboante alla cultura, non è più necessario spostarsi e coprire una distanza fisica. Si naviga con potenzialità ed opportunità di studio notevolmente maggiori di quanto non avvenga nel mondo fisico e reale, in cui l’apprendimento è, infondo, un trasferimento di qualcosa in un definito momento ed in un preciso luogo geografico, basti pensare a com’è avvenuta la nostra formazione: genitori, nonni, zii, maestri, amici, professori, libri, biblioteche, musei, monumenti, film e commedie. Il premio Nobel per l’economia, l’indiano Amartya Sen ha detto: «Un uomo è quello che le circostanze gli consentono di essere. Le circostanze del web sono uguali per tutti quelle territoriali, no !». Il web è a-territoriale. La distanza sul web è zero, il tempo è un tempo unico e indefinito, che è un “non-tempo”, perché permanente. Nella rete siamo tutti su una stessa latitudine e su un parallelo indefinito, non si è più meridionali o settentrionali, e permettetemi la sintesi estrema: si è un poco più uguali.